La storia del giardinaggio è affascinante e antichissima, si è infatti sviluppata parallelamente a quella della nostra civiltà: con i primi imperi nacquero i primi giardini pensili e tutte le civiltà svilupparono una propria concezione di giardino.
Ancora oggi, impieghiamo tempo e risorse per curare questa parte della nostra casa. Facciamo un salto nel passato e andiamo a scoprire insieme la storia di questa pratica a noi tanto familiare.
Le origini del giardinaggio
Le prime notizie di giardini ornamentali realizzati dall’uomo risalgono al tempo dell’Antico Egitto, intorno all’anno 1500 a.C. Pitture di giardini con laghetti, ninfe e fiori di loto risalenti a tale periodo, testimoniano infatti una grande passione per questi spazi aperti da parte degli egizi.
L’arte del giardinaggio iniziò così a svilupparsi raggiungendo anche la zona dell’antica Persia. Fu proprio qui che sorse (anche se i pareri degli storici sembrano discordanti) una delle Sette Meraviglie del mondo antico: i giardini pensili di Babilonia.
Fu però nel mondo greco-romano che il giardino assunse una significato sacro, legandosi indissolubilmente al concetto di fecondità e gratitudine nei confronti delle divinità. I greci crearono i primi giardini pubblici, importantissimi per sviluppare le relazioni sociali tra gli abitanti delle città. I romani, dal canto loro, ricrearono invece moltissimi giardini interni, dove svilupparono profonde conoscenze sulla coltivazione delle piante.
Il giardinaggio e l’Oriente
Un ruolo fondamentale nella storia del giardinaggio lo ebbero i giapponesi. Per questo popolo, il giardino veniva visto come un luogo a sè, perfetto per isolarsi dal caos del mondo e per meditare. Il Karesansui è il tipico giardino giapponese, uno spazio architettato alla perfezione dove regna tranquillità e pace; non a caso, qui era possibile ritrovare diversi riferimenti alla cultura buddhista e zen.
Discorso diverso per i giardini laici dei nobili e degli imperatori, che venivano invece progettati per la ricreazione e il piacere estetico. Durante il periodo Edo (XVII-XIX secolo), i giardini giapponesi raggiunsero il loro massimo splendore.
Se ami lo stile orientale leggi: “Come arredare il giardino giapponese“
Il periodo medievale
In epoca medievale, l’Hortus conclusus, era il giardino presente nei conventi e nei castelli. In questi spazi, dame e cavalieri si incontravano o passavano il tempo a giocare, circondati da piante ornamentali, panchine, pergolati e statue.
Dalla seconda metà del XV secolo, il giardino medievale lasciò il posto al giardino all’italiana, dalle rigorose forme geometriche. Questi giardini chiusi erano recitanti o circondati da alte mura per mantenere la privacy degli ospiti. Vi erano aiuole quadrate o rettangolari delimitate da basse siepi e in questi giardini era facile trovare nobili uccelli come cigni e pavoni.
I giardini moreschi
A differenza dell’Europa centrale, per la quale l’VIII secolo fu un periodo piuttosto buio, la Spagna, sotto il dominio arabo, conobbe un tempo di splendore e ricchezza.
I giardini spagnoli dell’epoca venivano concepiti unendo lo stile dei giardini interni romani alla precisa suddivisione degli spazi degli arabi. Questi spazi venivano ornati con piante dalle forme e dai profumi particolari, nonché da giochi d’acqua utili per rinfrescare i propri ospiti dal caldo spagnolo.
Le residenze estive dei sultani, come quella presente ad Alhambra, erano dei veri e propri paradisi dove si poteva passeggiare fra piante esotiche e fiori di vari colori.
Il Re Sole e lo stile inglese
L’etimologia della parola “giardino” la ritroviamo nel termine francese jardin che significa “luogo chiuso”.
I giardini francesi, a partire dal 1600, divennero l’espressione barocca dell’arte del giardinaggio. Prendendo spunto dal rigore geometrico del giardino all’italiana, i francesi progettarono i loro spazi verdi basandosi sul concetto di simmetria. In tutta la storia del giardinaggio mai si videro elementi naturali, acquatici ed architettonici disposti con così tanto rigore. Vicini alla perfezione estetica, questi giardini sembrano ancora oggi delle scenografie teatrali. Un esempio su tutti è senza alcun dubbio la reggia di Versailles, fatta costruire da Luigi XIV e divenuta modello esemplare di giardino francese.
Nel 1700 gli inglesi concepirono un nuovo modo di fare giardinaggio. In questo caso gli spazi verdi abbandonarono i criteri geometrici a beneficio di una visione d’insieme, con un apparente sensazione di disordine: questi spazi comprendono ancora oggi una moltitudine di elementi naturali come alberi secolari, ruscelli, grotte e piccoli templi.
Qui termina il nostro viaggio nel tempo per scoprire la storia del giardinaggio. Ora che conosci le origini di questa intramontabile pratica lasciati ispirare dai nostri numerosi articoli per trovare qualche idea che faccia al caso tuo e del tuo giardino.
Lunga vita al giardinaggio!